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Manzoni, che a Parigi, durante una grande festa di popolo, rischiò di esserne travolto e non superò mai quel trauma, per tutta la vita non andò più per strada se non accompagnato (Carlo Fruttero)
03 Monday Aug 2020
Posted letteratura italiana, parole sante
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Manzoni, che a Parigi, durante una grande festa di popolo, rischiò di esserne travolto e non superò mai quel trauma, per tutta la vita non andò più per strada se non accompagnato (Carlo Fruttero)
27 Monday Jul 2020
Posted letteratura italiana, parole sante, viaggiatori
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In un pauroso, desertico paesaggio rischiarato da uno pseudo «pianeta», uno sperduto terrestre incontra un «non uomo» (un alieno? un umanoide?) che lo accompagna a una specie di soglia intercosmica, oltre la quale i due sprofondano in un abisso «senza tempo» fino a un punto di gravità zero. È fantascienza? No, è Dante, è La Divina Commedia.
Carlo Fruttero.
10 Friday Apr 2020
Posted COVID-19, letteratura italiana, parole sante
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Odio gli uccelli far festa (Alessandro Bergonzoni)
13 Monday May 2019
Posted bere, letteratura italiana, parole sante
in17 Tuesday Jul 2018
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Google può darti centomila risposte a una domanda, ma solo un bibliotecario può darti la risposta giusta.. ( the Guardian)
16 Tuesday Aug 2016
Posted letteratura italiana, vita
in27 Wednesday Apr 2016
Posted letteratura italiana
in“non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno, si porta da casa degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni della giacchetta, ne strappa agli altri.
egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro. il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate e egli fa peggio, provò a pigliarlo con le buone e egli se ne fece beffa.” (De Amicis)
24 Wednesday Feb 2016
Posted eco, parole sante
inNon ho mai trovato qualcuno che sapesse compiangersi con tanto disprezzo
Agire o non agire? Tale la mia angosciata domanda! Debbo sopportare le offese di una sorte nemica oppure…” Perché la mia angosciata domanda? Io gli farei dire questa è la questione, questo è il problema, capisce, non il suo problema individuale ma la questione fondamentale dell’esistenza. L’alternativa fra l’essere e il non essere, per dire.
Come può essere cosi generosa la vita, che provvede un compenso tanto sublime alla mediocrità
La trovo là?” “E dove se no? Appartengo a una generazione perduta, e mi ritrovo soltanto quando assisto in compagnia alla solitudine dei miei simili
Ancora all’inizio degli anni sessanta la barba era fascista — ma occorreva disegnarne il profilo, rasandola sulle guance, alla Italo Balbo — nel sessantotto era stata contestataria, e ora stava diventando neutra e universale, scelta di libertà. La barba è sempre stata maschera (ci si mette una barba finta per non essere riconosciuti), ma in quello scorcio d’inizio anni settanta ci si poteva camuffare con una barba vera. Si poteva mentire dicendo la verità, anzi, rendendo la verità enigmatica e sfuggente, perché di fronte a una barba non si poteva più inferire l’ideologia del barbuto. Ma quella sera, la barba risplendeva anche sui volti glabri di chi, non portandola, lasciava capire che avrebbe potuto coltivarla e vi aveva rinunciato solo per sfida. Divago
viveva in mezzo al mondo, se vogliamo chiamare mondo il verminaio che doveva essere a quei tempi la Terrasanta. Insomma, dice la regola che la compagnia di una donna è pericolosissima e che non si possono baciare che la mamma, la sorella e la zia.”